Cocaina arresto bis dopo l’indulto

Posted in Droga with tags , , on ottobre 8, 2009 by verderame

Marocchino fermato dalla mobile con un chilo di droga. L’uomo era libero da luglio grazie all’indulto. La polizia lo ha bloccato mentre stava tornando in A1 da Milano dove aveva acquistato una scorta di cocaina

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Processo antidroga “Smile”: 13 patteggiamenti oggi a Sciacca

Posted in Droga with tags , , , on ottobre 27, 2007 by verderame

Sfilza di patteggiamenti con beneficio di indulto oggi al tribunale di Sciacce nel processo per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti che vede imputate 18 persone, in gran parte giovani del luogo, coinvolte in un’indagine antidroga condotta dalla Guardia di Finanza di Sciacca nel maggio del 2005.

Dinanzi al Gup hanno patteggiato la pena tredici dei diciotto imputati. La pena più alta, 3 anni e 8 mesi, è quella patteggiata da Calogero Patti, che ha però ottenuti il beneficio di 3 anni coperti da indulto. Due anni e otto mesi la pena patteggiata da Michael Indelicato, due anni e 4 mesi da Giuseppe Catanzaro, due anni da Filippo Sabella, un anno e 8 mesi da Laura Montalbano, Salvatore Scaduto e Lorenzo Abruzzo. Per tutti la pena è coperta da indulto. Due mesi, convertiti in una multa di 3600 euro di multa, per Giuseppe Sclafani, Liliana Ciancimino, Carlo Piazza, Roberto Fazio, Samira Arasi e Salvatore Assenzo. Anche per loro la pena è coperta da indulto.

Il 7 dicembre prossimo l’udienza preliminare continuerà con gli altri imputati.

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Niente più carcere per l´uomo che uccise per un graffio

Posted in Assassini with tags , on ottobre 27, 2007 by verderame

La sentenza è ormai definitiva, Salvatore Mannino, titolare di un´impresa di pompe funebri di Palermo, condannato a 6 anni per omicidio preterintenzionale, beneficerà dell´indulto.

Nell´ottobre del 2004, Mannino insieme al figlio Natale, venne accusato di aver aggredito e massacrato di botte fino ad ucciderlo, Simone La Mantia, 37 anni, colpevole di aver graffiato involontariamente l´auto durante una manovra errata di posteggio. L´aggressione finita in tragedia avvenne davanti agli occhi della moglie e di uno dei 4 figli. Il gup di Palermo, Maria Elena Gamberini, assolse il figlio, ma condannò Salvatore Mannino alla reclusione.

La concessione dell´indulto riduce adesso la pena a 3 anni e permetterà all´imputato, oramai ultrasettantenne di ottenere quasi certamente gli arresti domiciliari proprio per l´età avanzata. Quindi, non tornerà più in carcere.

Comprensibile la rabbia espressa dalla vedova di La Mantia che da un anno vive con i figli ad Avellino. “La giustizia mi ha deluso” ha detto Irene Librera, moglie della vittima. “La mia bambina è ancora in terapia. Ha visto morire il padre ad appena 4 anni e ancora adesso si sveglia di notte gridando. Io ho sfidato l´omertà raccontando tutto ai giudici – prosegue la Librera-, di più non potevo fare. La vera vittima sono io oltre a mio marito, la mia vita è stata distrutta ma quell´uomo non pagherà per quello che ha fatto”.

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Inquinamento, dura sentenza

Posted in Reati Vari on ottobre 26, 2006 by verderame

Un imprenditore, Paolo Zampierin, titolare della fallita Pm Galvanica di Tezze sul Brenta (Vicenza), è stato condannato dal tribunale di Padova per l’inquinamento, avvenuto in anni di attività, di una falda acquifera con il cromo esavalente risultato da scarti di produzione. Si tratta di una sentenza rara nel suo genere – rileva l’avvocato Schiesaro commentando la sentenza – perché viene riconosciuto l’avvelenamento e il valore che l’acqua di falda rappresenta per i cittadini che la utilizzano a scopo alimentare, diventando, di fatto, un avvelenamento ai danni della collettività. Zampierin è stato condannato dal giudice Paola Cameran, l’accusa era sostenuta dal Pm Renza Cescon, a due anni e sei mesi di carcere, pena coperta da indulto e al risarcimento del danno complessivo in sede civile.

Il giudice ha però stabilito delle provvisionali da 1,5 milioni di euro per il ministero dell’ambiente e di centinaia di migliaia di euro, a seconda delle dimensioni, per i comuni vittime dell’inquinamento, oltre a 50 mila euro per i cittadini che sono stati riconosciuti nel procedimento come parte civile. La Pm Galvanica di Tezze sul Brenta negli anni scorsi era andata fallita, ma non era venuta meno la posizione dell’amministratore delegato che era stato quindi rinviato a giudizio con una serie di ipotesi di reato legati al danno ambientale da inquinamento. Il giudice, nella sentenza le cui motivazioni verrano rese note tra 90 giorni, ha anche rinviato gli atti al Pubblico ministero per ulteriori indagini per l’eventuale accertamento se vi siano coinvolte altre persone “in concorso di reato”.

La vicenda, inoltre, potrebbe avere un ulteriore sviluppo perché da qualche tempo si stanno valutando gli effetti sull’inquinamento di cromo esavalente sul territorio, per il quale sono state avviate le prime bonifiche. Non si escludono, infatti, casi di avvelenamento anche alla luce di fenomeni sull’ambiente che hanno portato, alla luce dell’andamento delle falde, oltre che nel territorio del comune di Tezze nella zona di Bassano del Grappa (Vicenza), ad esempio, a far spuntare fiori, a cominciare da una specie di margherita gialla ribatezzta “pratolina mutante”, con caratteristiche considerate del tutto innaturali quanto a numero di petali e dimensioni giganti.

L’inquinamento era emerso nel 2002 quando erano stati segnalati livelli abnormi di cromo esavalente nell’acqua di alcuni pozzi serviti dalla falda distanti anche 10-15 chilometri da Tezze. I successivi accertamenti hanno condotto ad ipotizzare che la fonte dell’inquinamento fosse proprio la Pm Galvanica, azienda che operava da decenni. A produzione sospesa, erano iniziati gli accertamenti sul terreno sottostante lo stabilimento, le cui vasche di lavorazione avrebbero avuto delle perdite. L’ipotesi è appunto che il cromo, per la sua alta solubilità, sia finito nella falda, diffondendosi poi in un’area molto più ampia seguendo i percorsi sotterranei dei corsi d’acqua. Il cromo era stato riscontrato in pozzi privati di Fontanive e Cittadella, nel padovano, di cui all’epoca dei fatti era stato interdetto l’uso.

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Unipol, Consorte condannato ma scatta lo scudo dell’indulto

Posted in Reati Vari on ottobre 25, 2006 by verderame

È la prima condanna per i «furbetti del quartierino». Una sentenza che vale più sul piano del principio che in concreto, come dimostrano i numeri: 6 mesi di carcere, neutralizzati dal paracadute della condizionale e dall’indulto, e 100mila euro di multa per gli ex signori di Unipol Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti e per il finanziere bresciano Chicco Gnutti. In questo filone, il trio era accusato di insider trading, poca cosa rispetto alle contestazioni avanzate per le tentate scalate bancarie dell’estate 2005.

In buona sostanza l’ex presidente di Unipol e il suo vice avrebbero sfruttato a proprio vantaggio proprio una notizia uscita dagli uffici del colosso assicurativo bolognese: Unipol si apprestava a rimborsare in anticipo, nel 2002 e non nel biennio 2005-2006, due prestiti obbligazionari.

A quel punto la coppia di vertice avrebbe comprato direttamente e fatto acquistare a terzi, fra cui Gnutti, bond per un valore di 100 milioni di euro. Dunque, si sarebbe trattato di un rastrellamento di titoli a colpo sicuro.

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Operazione antidroga a Ventimiglia

Posted in Droga on ottobre 23, 2006 by verderame

I carabinieri di Ventimiglia hanno sequestrato un ingente quantitativo di droga, per un valore di 400 mila euro, nell’ambito di un’operazione condotta al confine italo-francese.

In manette è finito Fortunato Foti, di 33 anni, uscito da due mesi dal carcere con l’indulto.

La droga, 10 kg di hashish e 6 etti e mezzo di cocaina, era nascosta all’interno di due intercapedini della sua auto. Secondo i militari la droga, proveniente dalla Spagna, era destinata al mercato locale.

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Adesso pure Riina chiede lo sconto

Posted in Mafiosi on ottobre 23, 2006 by verderame

I familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili si rivolgono al Tribunale di Sorveglianza di Milano affinché le richieste di Salvatore Riina sulla revoca del «41 bis» siano respinte.

Totò Riina invece insiste: chiede l’annullamento del regime carcerario previsto dall’articolo 41 bis.

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2530 detenuti fuori dalle carceri siciliane

Posted in Senza categoria on ottobre 23, 2006 by verderame

Palermo, 23 ott. – Fuori tutti. O quasi. L’indulto alleggerisce le carceri siciliane da dove, secondo i dati aggiornati al 20 ottobre, grazie al provvedimento di clemenza sono uscite complessivamente 2.530 persone, di cui 40 donne e 2.490 uomini; 1.784 italiani e 746 stranieri.

L’Isola, riporta oggi il Sole 24 ore, e’ la terza regione in Italia per numero di uscite, preceduta solo da Lombardia (3.402) e Campania (2.676). Laura Brancato, al vertice della struttura carceraria piu’ grande dell’Isola, il Pagliarelli di Palermo, ha visto i detenuti calare da 1.300 a 700. “L’indulto – spiega – e’ negativo dal punto di vista del trattamento di rieducazione, perche’ lo interrompe. Ma su chi e’ rimasto, e sugli operatori, ha avuto effetti positivi. Per il primo anno il personale e’ potuto andare in ferie senza grossi problemi. Inoltre c’e’ tempo per ideare e realizzare nuove iniziative”.

Ma il rischio e’ che si piombi nuovamente nell’emergenza: “Nel giro di un paio di anni – aggiunge Brancato – si rischia di essere punto e a capo se questo tempo non verra’ utilizzato per individuare gli strumenti necessari”.

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Fuori con l’indulto, entrava in casa d’altri

Posted in Ladri on ottobre 22, 2006 by verderame

La Polizia ha arrestato a Catania un ladro d’appartamento. Con sè aveva ancora la refurtiva. Era uscito dal carcere ad agosto grazie all’indulto.

CATANIA – Nella mattinata di ieri, personale della Polizia di Stato – Commissariato P.S. Nesima traeva in arresto il pluripregiudicato R.A., nato Catania di anni 32, per furto aggravato in appartamento.

In particolare, una pattuglia “civetta” composta da agenti, fermava una macchina sospetta. Il conducente alla vista dei poliziotti cambiava direzione di marcia ma veniva raggiunto e bloccato.

A bordo della predetta autovettura vi era il suddetto R.A., noto agli agenti in quanto pregiudicato per reati contro il patrimonio e precisamente per furto in appartamento, in atto sottoposto ad avviso orale, scarcerato lo scorso mese di agosto a seguito di indulto.

Perquisita l’auto, sono stati rinvenuti oggetti d’oro, avvolti in uno strofinaccio, occultati sotto un sedile; pertanto, R.A. veniva condotto negli Uffici del Commissariato Nesima ove ha riferito di aver eseguito, in mattinata, un furto in un appartamento non meglio localizzato da dove aveva asportato soltanto qualche oggetto d’oro poiché era scattato l’allarme.

Dopo alcune ricerche incrociate, si risaliva al proprietario dell’appartamento, preso di mira dal malvivente, che è stato invitato a sporgere denuncia.

Al proprietario sono stati riconsegnati gli oggetti d’oro recuperati.

Il malfattore, su disposizione del Magistrato di turno, è stato tratto in arresto per il reato di cui sopra e associato presso la locale Casa Circondariale di Piazza Lanza.

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Americana stuprata: violentatore era fuori per indulto

Posted in Stupratori on ottobre 20, 2006 by verderame

Era uscito dal carcere il primo agosto Tarquinio Colantoni, 46 anni, originario della provincia di Salerno, fermato dalla polizia con l’accusa di aver violentato nella notte tra l’8 e il 9 ottobre la studentessa americana 20enne incontrata ad una fermata dell’autobus.

L’uomo, che ha anche un precedente per violenza sessuale, stava scontando una pena di 3 anni e 6 mesi per una rapina ai danni di una prostituta. E’ stato individuato grazie al cellulare della vittima che aveva rapinato insieme al portafogli.

Qualche giorno dopo la violenza infatti Colantoni ha inserito la propria scheda sim all’interno del cellulare della ragazza per fare una telefonata. Attualmente svolgeva alcuni lavori saltuari per una ditta che ha sede nel quartiere Parioli. L’uomo e’ stato riconosciunto in foto anche dalla studentessa americana.


http://www.repubblica.it/